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Europa e minoranze

Ipocrita la posizione del Governo di Vienna: Conceda finalmente alle proprie minoranze i diritti sanciti dalla Costituzione!

Bolzano, 3 Febbraio 2003

La politica minoritaria in Europa è segnata da molte contraddizioni, anzi dall'assenza stessa di una politica per le minoranze. Tutti chiedono per se e non vogliono concedere ad altri. La posizione del Governo di Vienna nell'attuale disputa intorno al ruolo di potenza protettrice è ipocrita. Il Governo di Vienna ricorda con patos il suo ruolo di potenza protettrice dell'Alto Adige, cioè del gruppo tedesco di questa provincia, ma si oppone energicamente alla tutela delle minoranze in Austria, si oppone addirittura all'attuazione di diritti delle minoranze garantiti dalla stessa Costituzione.

Circa un anno fa la Corte Costituzionale a Vienna aveva sancito il diritto della minoranza slovena ad un numero di cartelli toponomastici bilingui molto più elevato di quanti ne abbia oggi. Fino ad ora però non è stato aggiunto un solo cartello bilingue. Il Governo austriaco, adeguatosi alla linea antiminoritaria del Governo regionale presieduto dal famigerato Jörg Haider, ha fatto di tutto per negare agli Sloveni il diritto alla propria toponomastica. Il cancelliere Wolfgang Schüssel ha pure chiamato alla "Conferenza del consenso" alla quale sono state invitate le unioni nazionaliste tedesche come il Kärntner Heimatbund, ma non è stato invece invitato l'unico partito sloveno Enotna Lista (presente in molti consigli comunali, ma non nel Consiglio regionale della Corinzia, dove c'è una soglia elettorale proibitiva per un partito sloveno). Il "consenso", a cui mirava Schüssel (e con lui gli alleati nazionalisti carinziani), doveva essere quello della rinuncia da parte della minoranza - rinuncia, va sottolineato, a diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione. Gli Sloveni che chiedevano questo diritto per mesi sono stati esposti ad una dura campagna denigratoria: Uno Sloveno che chiede l'attuazione dei diritti garanti dalla Costituzione è un "Hitzkopf", un estremista, agitatore e via dicendo.

Fra poche settimane inoltre dovrà chiudere i battenti "Radio dva" con la sua programmazione in lingua slovena. Il concessionario pubblico ORF infatti ha annullato la collaborazione con l'emittente privata, in modo da toglierle la base finanziaria per un programma radiofonico sloveno. È evidente che si tratta di una punizione della minoranza. In estate il cancelliere Schüssel stesso aveva messo in relazione radio e toponomastica. Aveva infatti prospettato un sostegno finanziario a "Radio dva", a patto che la minoranza slovena rinunciasse ai cartelli bilingui. Come sempre un ricatto della minoranza invece che la tutela della minoranza. In questo senso l'Austria è un misero "maestro" per quanto riguarda la tutela delle minoranze.


Vedi anche:
* www.gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/02-2/020612it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/02-1/020408it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/01-3/011219it.html | www.gfbv.it/3dossier/costeuro-it.html
* www: europa.eu.int/futurum/ | www.eblul.org

Ultimo agg.: 14.4.2003 | Copyright | Motore di ricerca | URL: www.gfbv.it/2c-stampa/03-1/030203it.html | XHTML 1.0 | WEBdesign, Info: M. di Vieste
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