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Pericolo di guerra nel Corno d'Africa

32.000 persone in fuga dalla Somalia - L'UE deve fare di più per impedire la guerra!

Bolzano, Göttingen, 1 novembre 2006

L'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) è particolarmente preoccupata per la situazione nel Corno d'Africa. Se non si ferma l'intervento di truppe straniere in Somalia si rischia un esodo di massa di centinaia di migliaia di persone. Da gennaio 2006 sono già 32.000 i profughi somali rifugiatisi in Kenia e altre 80.000 persone sono attese per i prossimi mesi. Il conflitto rischia di allargarsi dopo che Etiopia ed Eritrea, per motivi diversi, hanno iniziato ad inviare truppe in terra somala: questo rischia di essere solo l'inizio di una catastrofe umanitaria annunciata. L'Unione Europea non può restare a guardare.

Secondo gli esperti delle nazioni Unite, 6.000 soldati etiopi e 2.000 soldati eritrei operano attualmente sul territorio somalo. Mentre l'Etiopia sostiene l'impotente governo di transizione somalo per assicurare la frontiera etiope con la Somalia, l'Eritrea ha deciso di allearsi con le truppe islamiche per opporsi fondamentalmente al nemico etiope. La Somalia quindi rischia di diventare lo scenario della mai del tutto assopita guerra tra Etiopia ed Eritrea che dal 1998 al 2000 è costata la vita a più di 100.000 persone.

L'APM chiede all'Unione Europea di insistere per l'immediato ritiro delle truppe etiopi ed eritree dalla Somalia. La presenza delle truppe straniere nel paese rischia di innescare sentimenti anti-etiopi tra la popolazione e l'impegno militare etiope non fa altro che giovare alle corti islamiche somale che ora hanno dichiarato guerra santa al paese vicino. L'impegno militare etiope in Somalia è particolarmente irresponsabile perché rischia di coinvolgere fino a 12 paesi della regione. Mentre gli Usa hanno in questi giorni chiesto diverse volte all'Etiopia di ritirare le sue truppe, l'UE continua a mantenere un atteggiamento passivo di spettatore. Il solo documento strategico per il Corno d'Africa presentato dall'UE lo scorso 20 ottobre non serve a molto se non viene accompagnato da iniziative concrete miranti a stabilire la pace e a disinnescare le tensioni tra Etiopia ed Eritrea.


Vedi anche:
* www.gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/2006/060530it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2006/060224it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2005/051220it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2005/051104it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2005/050610it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/041109it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040303it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040116it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040113it.html | www.gfbv.it/3dossier/africa/oromo.html | www.gfbv.it/3dossier/africa/somalita.html

* www: http://it.wikipedia.org/wiki/Somalia | www.storiaxxisecolo.it

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