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Unione Africana: il dittatore sudanese Bashir si candida a presidente dell'Unione Africana (UA)

Appello ai capi di governo africani: non giocate con la credibilità dell'UA

Bolzano, Göttingen, 29 gennaio 2008

Cartina del Sudan L'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) si appella ai capi di governo del continente africano affinché giovedì 31 gennaio non votino per il dittatore sudanese Omar Hassan al Bashir come prossimo presidente dell'Unione Africana. L'Unione rischia un'enorme perdita di prestigio nel caso di una presidenza sudanese, avverte l'APM nella lettera inviata ai 53 presidenti dei paesi membri. Esattamente 6 mesi dopo la decisione del Consiglio di Sicurezza di inviare le truppe UNAMID (truppe miste dell'UA e dell'ONU) nel Sudan occidentale per la tutela della popolazione civile: la situazione in Darfur, dove il governo di Bashir si è reso responsabile della distruzione di 2.066 villaggi e la messa in fuga di 2,8 milioni di persone, ora è addirittura peggiorata. Le truppe governative inoltre impediscono sistematicamente la persecuzione legale dei responsabili di questi crimini.

La candidatura di Bashir suona come una derisione degli sforzi fatti dai paesi africani per far rispettare la legalità e il rispetto dei diritti umani nel continente. In gennaio 2008 il presidente sudanese ha infatti nominato suo consigliere il leader delle milizie Janjaweed Musa Hilal nonostante questo risulti indagato e ricercato dal Tribunale Internazionale dell'Aia. La protesta internazionale si era però già fatta sentire in settembre 2007, quando Bashir ha nominato il ministro per le questioni umanitarie Ahmed Haroun, contro il quale è stato spiccato un mandato d'arresto internazionale, come corresponsabile di un comitato incaricato di raccogliere le testimonianze delle vittime di violazioni dei diritti umani. Nonostante il mandato d'arresto, Haroun continua a essere il contatto ufficiale delle truppe UNAMID umanitarie con il governo sudanese. Ali Kosheib, uno dei capi delle milizie Janjaweed, anch'egli ricercato dal Tribunale Penale Internazionale, già in carcere in Sudan per altri delitti, non solo non è stato estradato all'Aia ma addirittura rilasciato in ottobre 2007.

Questa è la terza volta che il capo di stato sudanese Omar Hassan al Bashir si candida alla presidenza dell'Unione Africana. Negli anni 2006 e 2007 la sua candidatura era stata ignorata grazie alle proteste internazionali che avevano convinto l'Unione Africana a disattendere l'abituale rotazione della presidenza, secondo cui questa sarebbe toccata al Sudan. Al suo posto nel 2007 la presidenza fu affidata al Ghana nella persona del suo presidente Kufuor.


Vedi anche:
* www.gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/2007/070910ait.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2007/070907it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2007/070531it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2007/070227it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2007/070131it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2006/061201it.html | www.gfbv.it/3dossier/africa/darfur-it.html | www.gfbv.it/3dossier/africa/darfur-man.html

* www: www.africa-union.org | www.gurtong.org | www.peacelink.it/africa/document/german5.html | web.amnesty.org/library/index/engafr541392004 | www.hrw.org/doc?t=africa&c=sudan | www.savetherabbit.net/darfur | www.icc-cpi.int | www.dirittiglobali.it/articolo.php?id_news=1543

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