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Difficile situazione dei Cristiani in India

Le pressioni internazionali convincono le autorità indiane a non autorizzare lo sciopero generale durante il Natale

Bolzano, Göttingen, 16 dicembre 2008

Una famiglia cristiana in un campo, fuggita da attacchi di estremisti hindu. Foto J. Albert. Una famiglia cristiana in un campo, fuggita da attacchi di estremisti hindu. Foto J. Albert.

L'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) ha appreso con grande sollievo che il governo federale dello stato indiano di Orissa non intende tollerare lo sciopero generale indetto dal movimento estremista hindu per il giorno di Natale. La decisione del governo federale certo non garantisce alla comunità cristiana un Natale pacifico ma è un primo passo per ridurre le violenze in atto contro le minoranze religiose. Nelle scorse due settimane il governo di Orissa è stato al centro delle pressioni da parte del governo centrale indiano, di diversi governi europei e di numerose organizzazioni non governative affinché non sostenesse più e si impegnasse a fermare le manifestazioni anti-cristiane.

Il Primo Ministro dell'Orissa Naveen Patnaik si è appellato ieri durante un dibattito parlamentare alle organizzazioni nazionaliste hindu affinché rinunciassero allo sciopero generale del 25 dicembre ed ha annunciato che il governo non autorizzerà alcuna manifestazione nel periodo natalizio e che il distretto di Kandhamal verrà chiuso al mondo esterno a partire dal 21 dicembre. Da fine agosto 2008 ad oggi oltre 50.000 Cristiani sono finora fuggiti dalle violenze e dagli attacchi ai loro villaggi da parte di estremisti hindu.

Solo ieri i movimenti nazionalisti hindu hanno riaffermato l'intenzione di procedere con lo sciopero generale. Il 15 dicembre è scaduto anche l'ultimatum dato dai movimenti nazionalisti al governo federale dell'Orissa per l'arresto dei responsabili dell'omicidio di un leader hindu radicale commesso il 23 agosto scorso. Finora le autorità di Orissa hanno fatto arrestare 18 persone, tra cui anche tre membri della comunità cristiana, che dopo settimane di detenzione e torture, sono stati rilasciati per la completa mancanza di prove.