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India: disputa per la costruzione di una mega diga offusca la creazione del nuovo stato federale di Telangana (2 giugno)

Il Primo ministro Modi viola i diritti dei popoli indigeni - Sciopero generale in Telangana

Bolzano, Göttingen, 30 maggio 2014

Famiglia Adivasi in un campo profughi (Foto: Dr. James Albert, GfbV). Famiglia Adivasi in un campo profughi (Foto: Dr. James Albert, GfbV).

A poche settimane dal suo insediamento, il premier indiano Narendra Modi ha dichiarato il progetto di costruzione della mega-diga di Polavaram come progetto di interesse nazionale. Per accelerare la costruzione della diga Modi ha inoltre deciso unilateralmente e senza alcuna consultazione con le autorità locali né la popolazione coinvolta una riforma territoriale che modifica drasticamente i confini degli stati federali di Telangana e Andhra Pradesh. Lo stato di Telangana è stato istituito in forma provvisoria nel 2013 a partire dallo stato di Andhra Pradesh che a sua volta è stato così ridotto di 115.000 km² e 35 milioni di abitanti. Il prossimo 2 giugno verrà ufficializzata la fondazione dello stato federale di Telangana ma rispetto al disegno originale avrà 205 villaggi in meno che torneranno all'Andhra Pradesh. Con la riforma territoriale e il conseguente spostamento di competenze, Modi spera di riuscire ad avviare i lavori della mega-diga di Polavaram, da anni bloccati a causa delle molte istanze legali presentate contro la costruzione. Lo spostamento di competenze rischia di accelerare anche il dislocamento forzato di 300.000 persone che dovrebbero lasciare la propria terra per fare posto al territorio che verrebbe inondato con la costruzione della diga.

Il progetto della diga di Polavaram prevede la costruzione di un muro di contenimento alto 45 metri e lungo 2,3 km. Il bacino di raccolta e due canali di irrigazione cancelleranno i villaggi attualmente sparsi su un territorio lungo 150 km. Il mega-progetto è pensato per la produzione energetica e per l'irrigazione agricola lungo i futuri canali di irrigazione. Secondo gli oppositori al progetto, la promessa della futura irrigazione di quell'area è semplice propaganda per il semplice motivo che l'85% dei campi agricoli della zona sono già perfettamente irrigati, trattandosi delle zone della foce del fiume Krishna e del fiume Godavari che verrebbero così collegati.

La costruzione del mega-progetto coinvolge 276 villaggi in diversi stati federali. Il maggiore spezzettamento delle competenze locali nonché il passaggio a progetto nazionale fa sì che per la popolazione e le organizzazioni contrarie diventi sempre più difficile opporsi a un progetto che per molti rischia di creare una catastrofe ambientale e umanitaria peggiore di quanto creato dalla diga di Narmada Sagar. La maggior parte delle persone colpite sono Adivasi il cui dislocamento forzato viola apertamente il diritto alla terra della popolazione nativa. La riforma territoriale di Modi mira anche a suddividere e quindi indebolire la popolazione nativa. Finora i ca. 6 milioni di Adivasi costituivano il 7% della popolazione di Andhra Pradesh, con la riforma la loro percentuale sarà in entrambi gli stati minima togliendo loro notevole peso politico. Attualmente le persone appartenenti ai popoli Adivasi dei Gond, dei Koya e dei Konda Reddy nello stato di Telangana vivono sotto la soglia di povertà con un'aspettativa di vita di 40 anni. I rappresentanti dei popoli adivasi temono che il governo Modi abbia in serbo altri e nuovi dislocamenti forzati per la realizzazione di canali di altri mega-progetti tra cui la costruzione di canali che colleghino tra loro 37 fiumi. Quest'ultimo progetto è stato pensato proprio dal partito BJP di Modi ma è rimasto finora nel cassetto per mancanza di fondi. Con l'insediamento di Modi, questa situazione potrebbe cambiare nonostante tutte le critiche di ambientalisti e attivisti per i diritti umani che definiscono il mega-progetto come "folle".