Logo


In: Home > News > Giornata internazionale dei Diritti Umani (10 dicembre 2014) Violazioni dei diritti umani e divieto di assemblea per i Tatari di Crimea

Lingue: ITA | DEU


Giornata internazionale dei Diritti Umani (10 dicembre 2014)

Violazioni dei diritti umani e divieto di assemblea per i Tatari di Crimea

Bolzano, Göttingen, 9 dicembre 2014

La moschea di Juma-Jami a Eupatoria in Crimea. La moschea di Juma-Jami a Eupatoria in Crimea.

A differenza degli anni passati, quest'anno i Tatari di Crimea non potranno riunirsi nella capitale Sinferopoli in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani. Le autorità pro-russe della repubblica di Crimea hanno loro proibito qualunque assemblea così come avevano già fatto lo scorso 18 maggio in occasione dell'anniversario della deportazione dei Tatari del 1944. Il divieto di riunirsi è una chiara violazione della libertà di riunione ma è in realtà solo la punta di un iceberg che vede i Tatari di Crimea vittime di crescenti violazioni dei loro diritti.

Nonostante lo scorso 18 marzo, giorno dell'annessione della Crimea alla Federazione russa, il presidente russo Vladimir Putin aveva assicurato ai Tatari di Crimea il rispetto dei loro diritti di minoranza e il nuovo governo pro-russo del governatore Sergej Valerevic Aksenov aveva emanato la legge di "Garanzia dei diritti del popolo dei Tatari di Crimea e la sua integrazione della società della Crimea", i Tartari di Crimea sono sempre più spesso vittime di sparizioni, uccisioni, fermi ingiustificati, intimidazioni e giustizia arbitraria. Si moltiplicano le perquisizioni di moschee, scuole e abitazioni private e le razzie durante le quali vengono controllate in modo mirato tutte le persone "di aspetto non-slavo". Le limitazioni dell'insegnamento in lingua ucraina e tatara nelle scuole e le migliaia di nazionalizzazioni (espropri senza alcun indennizzo) di esercizi commerciali e proprietà contribuiscono a creare un clima di paura crescente tra la popolazione non-russa della penisola.

Con circa 300.000 persone i Tatari di Crimea costituiscono circa il 15% della popolazione della Crimea. Il 18 maggio 1944 Stalin fece deportare i Tatari di Crimea in Asia Centrale. Le loro case furono distrutte, i loro cimiteri sollevati e circa il 44% dei Tatari morirono durante la deportazione. I Tatari di Crimea poterono tornare alla loro terra d'origine solamente una trentina di anni fa, alla fine degli anni '80.