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Bolzano, 1.10.1998

Rinunciare alla posa della Corona di Spine a favore della tolleranza e della convivenza

L'Associazione per i popoli minacciati Internazionale si è appellata con una lettera aperta al Presidente del Land Tirol Wendelin Weingartner e al Presidente degli industriali Arthur Thöni, esortandoli a rinunciare alla posa della Corona di Spine. La posa della Corona di Spine viene giustificata dai loro promotori quale simbolo di minoranze oppresse. Ma proprio gli ambienti che si battono a favore della Corona di Spine sono responsabili di una politica contro le minoranze. Un esempio è il "Kärntner Heimatdienst", che da decenni opera contro i diritti linguistici della minoranza slovena nella Carinzia meridionale.

Invece di voler commemorare soltanto la minoranza tedesca del Sudtirolo, il Presidente Wendelin Weingartner e i promotori della Corona di Spine dovrebbero impegnarsi nella realizzazione della Convenzione quadro e della Carta europea sulla tutela delle proprie minoranze nazionali, e per una riforma del corpo legislativo austriaco per la tutela delle minoranze vecchio di 20 anni. Inoltre l'Austria dovrebbe aderire alla "Dichiarazione universale dei diritti linguistici" di Barcellona.

L'APM Internazionale ricorda che gli stessi sudtirolesi, e tra loro la Südtiroler Volkspartei, si sono espressi contro la posa della Corona di Spine. Già durante lo svolgimento della sfilata di commemorazione nel 1984 l'allora presidente della provincia Silvius Magnago si era espresso contro la Corona di Spine. Il Sudtirolo, annesso dall'Italia al termine della prima guerra mondiale era già allora godeva di una autonomia maggiore del Land Tirol austriaco. Pochi mesi dopo la sfilata storica, i voti per i neofascisti si quintuplicarono ed il governo italiano inasprì il suo atteggiamento nei confronti dell'autonomia del Sudtirolo.

L'APM Internazionale ritiene che la Corona di Spine serve soprattutto a provocare anche quei partiti italiani che hanno la volontà di superare tutti i residui del fascismo e che cercano il dialogo e la convivenza in una terra trilingue. E' da poco che il sindaco di Bolzano Giovanni Salghetti è riuscito a trasformare in Consiglio comunale, contro la ferrea resistenza dei partiti di destra, il Monumento alla Vittoria da simbolo fascista a monumento storico della convivenza. La Corona di Spine a Telfs significherebbe al contrario riaccendere i toni della discussione a danno esclusivamente del Sudtirolo.

Il presidente onorario della SVP Silvius Magnago ricorda che non solo il fascismo, ma anche il nazismo ha portato dolore e terrore in Sudtirolo. La Corona di Spine dovrebbe semmai ricordare anche i dolori subiti durante il nazismo. Sarebbe opportuno che il Tirolo erigesse monumenti a ricordo del fatto che anche i Tirolesi sono stati collaboratori del nazismo e dunque responsabili dell'Olocausto.

Non sono stimabili quali conseguenze potrebbe avere la posa della Corona di Spine a sud del Brennero. Solo una cosa è chiara: che sarà utilizzata per motivi elettorali. L'APM Internazionale perciò si appella a Weingartner e Thöni, affinché rinuncino a questo simbolo di odio a favore della convivenza.


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