"per fare una rivoluzione ci vogliono due cose: qualcuno o qualcosa contro cui rivoltarsi e qualcuno che si presenti e faccia la rivoluzione"
Woody Allen


LIBERTA’ DI RIUNIONE;
LIBERTA’ D’ASSOCIAZIONE
Paolo Möseneder Frajria



Dichiarazione universale dei diritti umani (10.12.1948)

Art. 20

"Ogni individuo ha diritto alla libertà di riunione e di associazione pacifica.

Nessuno può essere costretto a far parte di un'associazione."

Convenzione Europea per la tutela dei diritti dell’uomo (4.11.1950)

Art. 11

"Tutti gli uomini hanno il diritto si riunirsi pacificamente e di associarsi liberamente ad altri, compreso il diritto di formare associazioni sindacali e partecipare ad esse, a tutela dei propri interessi"

Costituzione Italiana (1948)

Art. 17

"I cittadini hanno il diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi.

Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso.

Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica"

Art. 18

"I cittadini hanno il diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale.

Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare"

Gli esseri umani, in realtà, fanno pochissime cose da soli. Ne fanno anche molto poche in due. E quando ci sono tre persone, abbiamo già una riunione (i romani dicevano: tres faciunt collegium). Una funzione religiosa. Un gruppo di amici che si ritrova per giocare il fantacalcio. L’associazione filatelica. I Boy scout. Tutte queste normali espressioni del vivere quotidiano sono garantite e tutelate dalle libertà di riunione e di associazione.

La libertà di riunione è la libertà per più persone di riunirsi assieme in un luogo per un certo scopo: per esempio, manifestare tutti insieme una certa opinione riguardo a qualcosa (che ne so: meno tasse, oppure: più tasse; cose del genere insomma…). La libertà di associazione è la libertà per più persone di cooperare nel tempo per il raggiungimento di un certo scopo (anche senza essere mai fisicamente tutti assieme nello stesso luogo: si può essere membri di un’associazione anche senza partecipare mai alle assemblee).

La libertà di riunione e di associazione, con delle eccezioni, hanno un altro aspetto particolare: valgono anche in negativo: libertà di non partecipare ad una manifestazione, libertà di non iscriversi a una certa associazione.

Non è così dappertutto e non è sempre stato così. Per non andare lontano da casa nostra, durante il periodo fascista per i professori universitari era obbligatoria l’iscrizione al Partito Fascista.

L’importante è lo scopo

Se ci si associa o ci si riunisce, lo si fa per un fine. E’ il fine che conta: un aspetto particolare delle libertà di riunione e di associazione è che esse non sono solo dei valori in sé (come, invece, può essere la libertà d’opinione) ma sono funzionali a uno scopo (cioè servono per realizzarlo). Uno degli scopi più importanti che vengono realizzati attraverso la libertà di riunione e di associazione è l’influenza sulle decisioni politiche di uno Stato. Ecco perché in molti Stati queste libertà vengono viste molto male, e sottoposte ad ogni genere di vincolo.

Ci vuole un limite

Le Convenzioni Internazionali per la tutela dei diritti umani e la Costituzione sanciscono solennemente questi diritti, ma contemporaneamente pongono alcuni limiti, la qual cosa è molto sensata: pensiamo cosa succederebbe se la mafia fosse legale. La funzione di queste norme però è soprattutto di porre dei limiti ai limiti. In sostanza esse dicono: si può negare l’esercizio di questi diritti, ma solo in questo e in questo caso. La libertà è la norma, il divieto l’eccezione. Quando succede il contrario, allora ci troviamo di fronte a una violazione dei diritti umani

Libertà di riunione

Il limite generale posto alla libertà di riunione è che le riunioni devono essere pacifiche. Chiaro: non ci si può riunire per linciare qualcuno, o per bruciare il Municipio. Riunioni come questa possono (devono) essere sciolte senza che vi sia violazione dei diritti umani. Però è chiaro che qui ci si trova su di un terreno scivoloso: troppo spesso manifestazioni sono state sciolte, anche con estrema violenza perché, secondo le autorità, esse stavano degenerando. Quando le cose scappano di mano (cosa che succede spesso), la regola dovrebbe essere che possono essere perseguiti solo coloro che effettivamente hanno compiuto atti illeciti;. Per i semplici partecipanti, che non hanno fatto niente, non dovrebbero esserci sanzioni.

La Costituzione Italiana pone un limite ulteriore. Quando le riunioni si tengono su suolo pubblico (cioè nei casi normali: in piazza, per strada) è necessario avvertire almeno tre giorni prima la Questura. Qualora questa ravvisi comprovati motivi di sicurezza o incolumità, può vietare la dimostrazione, oppure disporre che essa si svolga in un posto diverso da quello previsto.

Libertà d'associazione

Il limite principale posto alla libertà di associazione sia dalle convenzioni internazionali, che dalla Costituzione, è quello della legalità: le associazioni non possono avere fini illegali. Un’associazione che si proponga come scopo, per esempio, l’eliminazione fisica di una certa persona, può (deve) essere sciolta.

E’ chiaro che in questo caso la libertà d’associazione funziona da cartina di tornasole dell’intero orientamento di uno stato in fatto di rispetto dei diritti umani: se lo stato non li rispetta, allora anche la libertà di riunione e di associazione verranno fortemente limitate. Per esempio: se in uno Stato è proibito mettere in discussione le decisioni del governo, sarà molto difficile fondare o essere attivi in un partito o in un sindacato.

La Costituzione Italiana vieta anche le associazioni segrete. Esse si contraddistinguono perché non vengono resi noti al pubblico, né alle autorità, statuto, finalità o membri. Un esempio famosissimo in Italia è stato la Loggia Massonica P2.

Parimenti in Italia, e in quasi tutti gli stati democratici, sono vietate le associazioni di tipo militare La formulazione è abbastanza vaga, ma serve a evitare che possano venir fondate milizie al servizio di questo o quel partito politico. In Italia, fino agli anni 20, questo non era vietato. Il partito fascista infatti aveva una sua milizia (legale). Ed è successo quel che è successo…

Brutta storia

Cosa vuol dire "violazione della libertà di riunione e di associazione", in concreto?

India, 1919

Al termine della prima guerra mondiale gli inglesi emanarono una legge, il Defence of India Act, che limitava fortemente le libertà politiche degli Indiani. Questo causò un ondata di proteste in tutto il paese. Nel Punjab, durante una manifestazione di protesta ad Amritsar, forze inglesi fecero fuoco contro la folla, causando la morte di più di 400 persone, tra cui molte donne e bambini.

Italia, 1925

Il 3 gennaio del 1925, con un semplice telegramma del Ministro degli Interni ai Prefetti, il regime fascista disponeva la chiusura di circoli e ritrovi politicamente sospetti, di sciogliere tutte "le organizzazioni che comunque tendano a sovvertire i poteri dello Stato", Il telegramma, inoltre, ingiungeva di applicare misure di polizia che, in pratica, rendevano impossibile ogni opposizione. Vennero immediatamente chiusi 95 circoli e ritrovi sospetti, furono sciolte 25 "organizzazioni sovversive". Le Camere del Lavoro di Brescia, Trieste, Bologna, Foggia, Palermo, Modena furono chiuse d’autorità. Vennero devastati innumerevoli circoli e ritrovi in tutta Italia.

Cina, 1989

Nell’aprile del 1989 hanno luogo le prime manifestazioni sulla piazza Tien An Men, inizialmente per commemorare il segretario generale del Partito Comunista, Hu Yaobang, morto in quei giorni, ma che via via assumono sempre più un connotato di critica al potere e di richiesta di maggior apertura. Dalla fine di aprile sono gli studenti a portare avanti il movimento di protesta. Il 13 di maggio alcune centinaia di studenti, che ormai presidiano stabilmente la piazza, iniziano uno sciopero della fame. Il 20 di maggio il Governo, che non vuole aprire un dialogo, dichiara la legge marziale. Per il momento, però, i militari si limitano a disporsi attorno alla capitale, bloccati da migliaia di studenti e di cittadini. La piazza resta occupata, ed il 30 di maggio viene eretta una copia della statua della libertà alta 10 metri. Alle ore 22 del 3 giugno colonne di autoblindo e carri armati cominciano ad avanzare verso la piazza, aprendo il fuoco sui cittadini che tentano di bloccare loro il passaggio. I morti sono numerosi. Alle ore 01 sono di fronte alla piazza, presidiata da migliaia di studenti. I rappresentanti degli studenti tentano una mediazione, che si prolunga fino alle prime ore del mattino. Tra le 4 e le 5 del mattino però i blindati aprono il fuoco. Si stima che le vittime siano state alcune migliaia.

Ogni giorno, tutti i giorni

Le violazioni di questi fondamentali diritti, anche se non sempre hanno le dimensioni spaventose degli esempi sopra citati, sono innumerevoli e quotidiane. Questo scritto è stato terminato il 21 febbraio 1999. Quello che segue sono solo alcune notizie che si riferiscono ai due giorni precedenti.

Guinea Equatoriale, 18 febbraio

7 esponenti di partiti politici dell’opposizione, candidati alle elezioni legislative previste per il 7 marzo, vengono arrestati (Amnesty news).

Turchia, 19 febbraio 1999

15 manifestanti feriti costituiscono il bilancio di sangue di una sparatoria verificatasi il 19 febbraio a Ceyhan, cittadina della Turchia sudorientale, dove una moltitudine di Kurdi ha protestato in piazza per la cattura di Abdullah Öcalan (Adnkronos).

Cina, 20 Febbraio

A Huangzu (Cina occidentale) la polizia interrompe una festa privata (!) di circa 50 persone legate al "partito democratico cinese", e ha fermato Wang Jinbo, esponente di questo partito. A quanto pare, i partecipanti a questa "riunione sovversiva" erano impegnati in attività come karaoke e giochi di prestigio! (Fox news)

Iraq, 21 febbraio

La polizia reprime nel sangue le proteste esplose dopo l’uccisione di Mohammed Sadiq al-Sader, massima autorità dei musulmani sciiti nel paese; nell’Iraq meridionale i morti sono numerosi. (CNN)

Altrove, domani

NOTE

1 le eccezioni si riferiscono soprattutto agli ordini professionali: per esercitare una professione è obbligatorio essere iscritti all’albo della professione in questione.

2 Naturalmente, vietare agli esseri umani di riunirsi e associarsi, è semplicemente impossibile. Ma, come abbiamo visto, nel campo dei diritti umani, la violazione non consiste tanto a vietare l’esercizio di un diritto, quanto nel porre limiti assolutamente stretti. Ad esempio nel caso della libertà di opinione, di solito non è vietato manifestare qualsiasi opinione: normalmente anche sotto una dittatura si può esprimere liberamente la propria opinione diciamo sulla musica di Bach, o sulla cucina thailandese. Ma non si può parlare male del governo. Idem per la libertà di riunione e di associazione: ci si puo associare per parlare di farfalle, ma non ci si può associare per parlare di politica. Il problema, dunque, sono i limiti, e le norme del diritto internazionale e della Costituzione ci danno i limiti massimi di restringimento di questi diritti.

3 I sindacati sono associazioni che tutelano gli interessi di categorie economiche: ci sono i sindacati degli operai, ma anche quelli degli imprenditori (la Confindustria è un sindacato). Partiti Politici sono quelle associazioni che si propongono di esercitare la propria influenza sulle decisioni propriamente politiche di uno stato. I partiti politici raggiungono questo loro fine, tra l’altro, inviando dei loro rappresentanti – scelti attramerso competizioni elettorali – nelle assemblee deliberative delle istituzioni (i vari Parlamenti, consigli Provinciali, Regionali, Comunali, etc…).

E’ chiaro che il loro ruolo è estremamente importante in una democrazia, e, al contrario, molto malvisto in una dittatura

4 Associazioni del genere possono essere molto pericolose, in uno stato democratico, perché non se ne possono controllare i fini, e non si possono individuare i responsabili, qualora l’associazione si proponga qualcosa di illecito.

5 Per inciso, proprio da questo episodio la lotta nonviolenta di Ghandi prese un grandissimo slancio, e di fatto, il massacro di Amritsar segna l’inizio della fine della dominazione inglese in India.

6 Naturalmente il governo cinese non ha mai rilasciato cifre ufficiali. Si pensa che il massacro di Piazza Tien An Men sia stato il più grave episodio di repressione di una manifestazione dell’intero XX secolo (e probabilmente di sempre).


Versammlungs- und Vereinigungsfreiheit
Abstract des italienischen Textes
1) Begriff

Die Menschen machen in Wirklichkeit ganz wenig Sachen allein. Sie machen auch sehr wenige Sachen zu zweit. Wenn drei Personen beisammen sind, spricht man bereits von einer Versammlung (die Römer sagten Tres faciunt collegium). Unter Versammlungsfreiheit versteht man die Freiheit mehrerer Personen, sich an einem Ort für einen bestimmten Zweck zu versammeln; die Vereinigungsfreiheit ist die Freiheit mehrerer Personen, in einer gewissen Zeit zusammenzuarbeiten, um ein gewisses Ziel zu erreichen. Die Freiheiten beinhalten einen besonderen Aspekt: sie gelten auch negativ, d.h. es gibt auch eine Freiheit, an einer Veranstaltung nicht teilzunehmen oder eine Freiheit, sich einem Verein nicht anzuschließen.

Wenn man sich versammelt oder vereinigt, geschieht dies zu einem Zweck. Der Zweck zählt: ein besonderer Aspekt der Versammlungs- und Vereinigungsfreiheit besteht darin, daß sie nicht nur einen Wert für sich hat (wie etwa die Meinungsfreiheit), sondern zweckdienlich ist. Einer der wichtigsten Aspekte, die mit Hilfe der Versammlungs-und Vereinigungsfreiheit verwirklicht werden, ist die Einflußnahme auf die politischen Entscheidungen des Staates. Aus diesem Grund werden diese Freiheiten in vielen Staaten beargwöhnt und mancher Art von Einschränkung unterworfen.

2) Grenzen

Die internationalen Konventionen zum Schutz der Menschenrechte und die Verfassung sanktionieren diese Rechte feierlich, setzen aber gleichzeitig einige Grenzen.

Eine allgemeine Grenze, die der Vereinigungsfreiheit gesetzt ist, besteht darin, daß die Versammlungen friedlich sein müssen. Die italienische Verfassung setzt eine weitere Grenze: Wenn die Versammlungen auf öffentlichem Boden stattfinden (d.h. im Normalfall auf Plätzen oder Straßen), muß mindestens drei Tage vorher die Quästur informiert werden, welche die Versammlung entweder aus nachgewiesenen Gründen der öffentlichen Ordnung und Sicherheit verbieten oder in einem anderen als den dafür vorgesehenen Ort abhalten lassen kann.

Die wesentliche Grenze, die der Versammlungsfreiheit von seiten der Verfassung und internationaler Konventionen gesetzt ist, bildet die Legalität: Versammlungen dürfen keine illegalen Zwecke verfolgen.

Die italienische Verfassung verbietet auch geheime Versammlungen. Diese sind dadurch gekennzeichnet, daß Statut, Zweck und Mitglieder weder der Öffentlickeit noch den Behörden bekannt gemacht werden.

Was bedeutet "Verletzung von Versammlungs-und Vereinigungsfreiheit" konkret?

Indien 1919

Nach dem Zweiten Weltkrieg schränkte das Gesetz "Defence of India Act" die politischen Freiheiten der Inder beträchtlich ein. Im ganzen Land gab es Proteste. Während einer Protestveranstaltung in Amritsar im Punjab eröffneten englische Truppen das Feuer auf die Menge und töteten mehr als 400 Menschen, darunter viele Frauen und Kinder.

Italien 1925

Am 3. Jänner 1925 verfügte das faschistische Regime durch ein Telegramm des Innenministers an die Präfekten die Schließung aller politisch verdächtigen Vereine und Treffpunkte und die Auflösung aller "Organisationen, die nach Umsturz der Staatsmacht trachten". 95 verdächtige Vereine und Treffpunkte wurden geschlossen, 25 "subversive Organisationen" aufgelöst.

China 1989

Im April 1989 fanden auf dem Platz Tien An Men die ersten Veranstaltungen statt, anfänglich um des in jenen Tagen verstorbenen Generalsekretärs der Komunistischen Partei Hu Yaobang zu gedenken. Allmählich verwandelte sich die Veranstaltung in eine Protestkundgebung, in der Kritik am Regime und Rufe nach größerer Öffnung laut wurden. Studenten traten in Hungerstreik. Einstweilen hielt sich das Militär noch im Hintergrund. In der Nacht des 3. Juni stießen Panzerwagen auf den Platz vor und eröffneten das Feuer auf alles, was sich ihnen in den Weg stellte: Tausende Menschen wurden Opfer der gewaltsamen Militäraktion.

Tag für Tag

Die Verletzung dieser grundlegenden Rechte findet, wenn auch nicht im Ausmaß der oben erwähnten Fälle, tagtäglich statt. Dieser Text wurde am 21. Februar 1999 geschrieben. Die folgenden Nachrichten beziehen sich auf die beiden vorhergehenden Tage:

Äquatorialguinea, 18 Februar 1999

7 Vertreter von Oppositionsparteien, die für die Wahlen am 7. März kandidieren, werden verhaftet (Amnesty News).

Türkei, 19. Februar 1999

In Ceyan, einer südosttürkischen Stadt, protestieren Kurden gegen die Verhaftuing Öcalans. Eine Schießerei fordert 15 Verletzte (Adnkronos).

China, 20. Februar

Im westchinesischen Huangzu löst die Polizei ein Privatfest von 50 Personen auf, die mit der demokratischen Partei sympathisieren und nimmt den Parteivertreter Wang Jinbo fest (Fox news)

Irak, 21. Februar

Nach der Ermordung von Mohammed Sadiq al-Sader, des höchsten Vertreters der schiitischen Moslems im Irak, aufflammende Proteste beendet die Polizei mit Waffengewalt (CNN).

Anderswo, morgen ...

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