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11 Settembre: un bilancio dell'Associazione per i popoli minacciati

"Mano nella mano con i dittatori". La politica della coalizione antiterrore è già costata la vita a migliaia di civili innocenti

Bolzano, Göttingen, 9 Settembre 2002

La coalizione anti-terrorismo, guidata dagli USA, ha rafforzato le dittature in tutto il mondo, permettendo anche che la persecuzione e la repressione sanguinosa delle minoranze aumentasse in modo spaventoso in molti paesi. Questa constatazione riassume il triste bilancio fatto dall'APM ad un anno di distanza dai terribili attacchi terroristici contro gli USA. Invece di combattere le cause del terrorismo e di cercare una soluzione equa e duratura dei conflitti, la coalizione chiude entrambi gli occhi anche di fronte a violazioni gravissime dei diritti umani, e cerca in questo modo di guadagnarsi nuovi partner o mantenersi in un equilibrio sempre precario. Negli scorsi mesi questa politica poco lungimirante è costata la vita a migliaia di innocenti. In alcuni casi ha comportato anche la radicalizzazione dell'opposizione a forme di potere violente.

Dal punto di vista di una organizzazione per i diritti umani, che si preoccupa di nazionalità e minoranze etniche e religiose perseguitate, dei popoli indigeni e della situazione catastrofica nelle zone di crisi, quanto segue costituisce un quadro a tinte fosche dell'attuale situazione.

Gli aiuti finanziari della coalizione anti-terrorismo per l'Afghanistan vanno a rilento, la ricostruzione e l'istituzione di strutture democratiche e legali sono in pericolo. La Sharia è stata reintrodotta ed i signori della guerra, in conflitto tra loro, sono nuovamente in guerra. Per poter proteggere la popolazione civile, le forze internazionali di protezione, ISAF, dovrebbero estendere il proprio mandato ben oltre Kabul.

Nell'agosto 2002 l'alleato Pervez Musharraf, capo di stato del Pakistan, ha legalizzato per tempo illimitato e senza protesta alcuna la sua presidenza, conquistata grazie ad un colpo di stato. Per riguardo degli estremisti islamici non c'è stata nessuna riforma, mentre aumentano in modo preoccupante le violenze perpetuate nei confronti di minoranze religiose quali i cristiani, gli ahmadiyya e gli sciiti.

Per mesi la coalizione anti-terrorismo ha ignorato la politica dell'India in e nei dintorni del Kashmir. Il movimento indipendentista è stato distrutto militarmente e criminalizzato da parte dei media, è stata legalizzata la repressione da parte della polizia, e sono stati sospesi diritti civili fondamentali. Solo quando si è temuto lo scontro nucleare tra l'India ed il Pakistan, nella primavera 2002, ci si è impegnati per una mediazione. La questione del Kashmir resta però tuttora irrisolta. Le dichiarazioni anti-musulmane che circolano in India vengono ignorate, nonostante siano da ascrivere a estremisti hindù del partito di governo. Nella primavera 2002 sono morte nel solo stato di Gujarat 2.000 persone, oltre 150.000 musulmani sono in fuga.

Nonostante le sempre maggiori violazioni dei diritti umani a danno dei Papua ed Aceh, la coalizione anti-terrorismo sta prendendo in considerazione ulteriori forniture di armi all'Indonesia, che è lo stato musulmano più popoloso. Da gennaio 2002 sono morti 870 Aceh, di cui la maggior parte è stata fucilata dai militari. A Papua Ovest l'esercito indonesiano ha fatto assassinare alcuni leader indigeni del movimento indipendentista. L'istituzione di gruppi di milizie armate fa temere un altro scenario terribile come quello di Timor Est nel 1999.

Invece di chiedere con urgenza una soluzione equa per il conflitto che ruota attorno alle minoranze musulmane di Mindanao, da decenni discriminate, le Filippine hanno ricevuto il sostegno militare degli USA. Le forze speciali degli USA hanno dato il proprio contributo allo smembramento del temuto gruppo terroristico Abu Sayaf, ma non sono state eliminate le perduranti discriminazioni del gruppo musulmano. In questo modo gli estremisti continuano a trovare nuovi addetti, ed in agosto il gruppo terroristico ha effettuato nuovi rapimenti.

La dittatura cinese considera di fatto terroristi tutti gli Uiguri musulmani, i Tibetani buddisti ed i seguaci di Falun Gong. A fine agosto 2002 gli USA hanno inserito un minuscolo gruppo di Uiguri tra i gruppi terroristici più temuti. In questo modo si tenta di screditare l'opposizione pacifista di sette milioni di Uiguri. La conseguenza è che molti finiscono proprio in questo modo nelle braccia dei gruppi radicali. Dalla fine della Rivoluzione Culturale in poi, i diritti umani non sono mai stati tanto violati in Cina come accade oggi, ma ciononostante questa situazione non costituisce un tema di discussione per la Commissione per i Diritti Umani dell'ONU.

Per riguardo all'alleato Russia vengono taciuti i terribili crimini di guerra commessi dalle truppe russe in Cecenia. Poco dopo l'11 settembre, il cancelliere tedesco Gerhard Schröder ha affermato che la situazione cecena dovesse essere considerata in modo "diverso"; di fatto però i Ceceni vengono accusati in modo collettivo di avere collegamenti con Al-Qaeda. Nel frattempo le unità russe, in stretta collaborazione con l'esercito, seminano il terrore nella zona. Negli stati centroasiatici dell'Uzbekistan, Kirghisistan, Kasachstan, Tagikistan e Turkmenistan i musulmani vengono ostacolati nell'esercizio della loro religione, i credenti vengono discriminati e perseguitati. Ovunque viene soppressa l'opposizione politica, e la stampa è stata ridotta al silenzio grazie ad una massiccia censura. I maltrattamenti e gli assassini in carcere sono ormai all'ordine del giorno.

Dopo l'arresto in Bosnia di poche persone non bosniache, sospettate di appartenere ad Al-Qaeda, la maggioranza musulmana in Bosnia continua a sentirsi abbandonata a se stessa. Non c'è nessun vero tentativo di trovare ed arrestare i criminali di guerra Ratko Mladic e Radovan Karadzic, ricercati entrambi dal tribunale dell'Aia per genocidio, né a proibire il loro partito estremista SDS, responsabile per l'omicidio di 200.000 musulmani.

La presa di posizione unilaterale degli USA e di molti altri paesi occidentali a favore della politica di occupazione repressiva attuata da Israele sta polarizzando e provocando inutilmente parti del mondo arabo ed islamico. É indubbio che vanno condannati i crimini commessi contro la popolazione civile da parte di entrambe le parti in lotta, manca però una decisa condanna della distruzione sistematica dell'economia, la società e le istituzioni palestinesi.

Nonostante in Siria venga perseguitata la minoranza kurda, i detenuti politici kurdi vengano brutalmente torturati in carcere e le persone spariscano "senza lasciare traccia" di sè, gli agenti segreti siriani possono lasciare senza problemi di alcun genere la Germania, dopo averci lavorato a favore della loro dittatura.

Il dittatore sudanese Al Bashir ha condotto la guerra con il Sud-Sudan che finora ha fatto 2,5 milioni di morti e ha concesso per anni asilo a Osama Bin Laden permettendogli di trafficare armi con l'estero. Ciononostante l'aspra critica degli USA contro la dittatura di Khartoum è improvvisamente cessata: Sotto la pressione USA le parti in lotta in Sudan hanno accelerato gli accordi di pace, tralasciando nelle trattative molte rivendicazioni territoriali e questioni controverse. Sarà così la popolazione civile a pagare i costi maggiori di questa pace improvvisa, che certo non potrà essere equa e stabile.

Il dittatore algerino Abdelaziz Bouteflika è libero di continuare a perseguitare gruppi radicali musulmani e di intervenire con durezza contro l'opposizione democratica, che viene sostenuta in modo determinante dai Cabili (Berberi) del paese.

Un referendum proposto dall'ONU sul futuro del Sahara Occidentale, occupato illegalmente dal Marocco è stato spostato a "data da stabilire". Dopo l'arresto in Marocco di sospetti terroristi collegati ad Al-Qaeda, il Marocco può ora contare sull'appoggio degli USA e della Gran Bretagna e limitarsi a concedere un'autonomia di facciata alla zona.

La ricostruzione ed il consolidamento dello stato somalo, completamente distrutto dalla guerra, è stato fortemente limitato dagli USA: i conti dell'istituto bancario più importante del paese sono stati bloccati ed esclusi dal traffico finanziario internazionale perché sospetti di poter avere collegamenti con organizzazioni terroristiche. A pagarne le conseguenze è un'altra volta la popolazione civile: l'80% dei somali dipende per la propria sopravvivenza dalle rimesse degli emigrati che vengono effettuate proprio tramite quei conti.

78 stati hanno ratificato lo statuto del Tribunale Internazionale ICC, ma gli USA fanno da mesi pressione sugli stati firmatari e si garantiscono tramite accordi bilaterali l'immunità dei propri cittadini. La Romania, Timor Est, Israele e l'Uzbekistan hanno già firmato accordi bilaterali in questo senso. L'APM si è appellata a tutti i ministri degli esteri dell'UE affinché mantengano una chiara posizione contraria all'immunità internazionale dei cittadini USA.

I profughi provenienti da paesi musulmani hanno subito un peggioramento della propria condizione in tutto il mondo. Affermando che con la scusa dell'asilo politico Al-Qaeda si sia introdotta anche nel nostro continente organizzando così una rete terroristica anche da noi, l'Europa si sta trasformando sempre più in una fortezza. Per giorni l'Australia ha negato a profughi afghani l'accesso ai suoi porti, ed i profughi vengono trattenuti per mesi ed anni senza prospettiva alcuna nel campo di Woomera, nel deserto australiano, come se fossero dei criminali.


Vedi anche:
* www.gfbv.it: www.gfbv.it/3dossier/africa/nigeria-it.html | www.gfbv.it/3dossier/asia/mongol/mongol.html | www.gfbv.it/3dossier/uiguri.html | www.gfbv.it/3dossier/timorest.html | www.gfbv.it/3dossier/kurdi/indexkur.html | www.gfbv.it/3dossier/cecenia/020611cecenia.html | www.gfbv.it/3dossier/tpip-lista.html | www.gfbv.it/3dossier/asia/afghan/terror-it.html
* www: westpapuaaction.buz.org | www.iccnow.org | www.hrichina.org
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