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"I figli della guerra di Bosnia, Croazia, Serbia sono i futuri cittadini dei Balcani di domani. Come possono costruire una società pacifica e civile, basata su valori come libertá e diritti umani? Da soli non ce la faranno, troppo acuti sono i ricordi dei fatti di sangue, che tramandandosi di generazione in generazione, possono trasformarsi rapidamente in odio e violenza." Questo è quanto scriveva Gabriel Grüner, giornalista della rivista Stern, nella premessa del catalogo della mostra fotografica "Figli della Guerra". Voleva portare la mostra anche nel Sudtirolo, fu però ucciso, mentre svolgeva il suo lavoro per conto del giornale Stern, nel Kosovo il 13 giugno 1999 insieme ad altri due suoi colleghi.
La mostra deve ricordarci, che sono i bambini, dopo come prima, a subire le conseguenze della guerra: traumatizzati a causa degli orrori cui hanno dovuto assistere, resi orfani di uno, se non di entrambi i genitori perché uccisi, senza speranza per un futuro di pace."Cosa possiamo fare noi semplici cittadini per la pace? Possiamo guardare e non dimenticare, possiamo prestare aiuto materiale e morale. Ma noi, i cittadini "benestanti" dell'occidente, siamo pronti a cedere una fetta del nostro pane ben imburrato?" (G. Grüner nella premessa). In questo senso la mostra deve stimolarci ad una più profonda riflessione.
Figli della Guerra -
dove, quando?
nella Vecchia scuola elementare a Cadipietra dal 7 al 21
novembre,
nell'Istituto tecnico commerciale a Malles dal 25 novembre al
2 dicembre,
nel Municipio, vicolo Gumer a Bolzano dal 5 al 13
dicembre.
Link: www.taufererahrntal.info
