Lettera aperta al Filmclub di Bolzano
Leni Riefenstahl getta un'ombra sulla vostra immagine!
Bolzano, 10.7.2000

Caro Martin Kaufmann,
cari collaboratori del Filmclub Bolzano,

con tutto il rispetto per il vostro lavoro e per il vostro impegno anche nelle questioni riguardanti i diritti umani. Il Filmclub, come punto di incontro di varie organizzazioni non governative, ha sempre mostrato la propria disponibilità in materia. Con la proiezione di buone pellicole, il Filmclub ha ottenuto spesso risultati maggiori del lavoro di informazione delle ONG.

Ora state giocando a cuor leggero la vostra buona reputazione. L’invito alla regista Leni Riefenstahl danneggia la buona nomea del Filmclub. Leni Riefenstahl è stata per i nazisti la maestra di cerimonie perfetta, e con la sua estetica ha procurato un’immagine luminosa alla brutalità nazionalsocialista.

La Riefenstahl non ha ancora trovato né una giustificazione per il proprio impegno cinematografico a favore del Nazismo, né una parola di compassione per i milioni di vittime di quell’industria omicida. Costei è stata una volenterosa aiutante di Hitler. Perciò le persone colpite hanno condannato questo invito.

Ancor oggi costei subisce l’attrazione per il potere sanguinario. Su invito del potere razzista e dittatoriale di Khartoum, La Riefenstahl si da poco è recata nel Sudan, presso il popolo dei Nuba. Con uno dei suoi film, Leni Riefenstahl ha fatto conoscere gli alti uomini delle montagne Nuba. Questi Neri di alta statura paiono corrispondere al suo ideale di umanità.

Nonostante la sua simpatia per i Nuba, la Riefenstahl ha omesso di condannare la politica del regime. Dagli anni ‘80 l’esercito nord-sudanese conduce una sanguinosa guerra contro i Nuba: più di un milione di Nuba sono stati cacciati dalle loro terre, deportati od assassinati. La Riefenstahl non ha dato conto della politica della cacciata, deportazione, riduzione in schiavitù ed uccisione praticata contro i suoi “amati” Nuba.

Col viaggio (organizzato dal regime) nelle montagne dei Nuba, la Riefenstahl ha il compito di mostrare all’opinione pubblica mondiale che in quei luoghi regnano la pace ed il benessere. Un’operazione (riuscita) di maquillage. L’opinione pubblica mondiale tace sui crimini di guerra nel Sudan. Dagli anni ‘50 ad oggi, il tentativo del Sudan del Nord di conquistare la supremazia assoluta sul Paese è costato la vita a più di tre milioni di Sudanesi del Sud. La Riefenstahl è cieca a questa politica di genocidio che ricorda quella nazista; come del resto lo sono le multinazionali occidentali Talisman Energy, Total/Fina, AGIP, Lundin Oil ed OMV, che fanno affari indisturbati con i generali omicidi di Khartoum.

Leni Riefenstahl è rimasta fedele alle sue convinzioni. A Bolzano, nonostante le sue prestazioni cinematografiche, c’è davvero posto per lei? Per lei, che tace sui crimini del Nazismo, e che oggi si lascia coinvolgere in un’operazione pubblicitaria per un regime fondamentalista islamico il cui razzismo ha per scopo il premeditato annichilimento del popolo dei Nuba?
 

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