L’APM consegna al vertice dell’OSCE una lettera del presidente ceceno Maschadow
Le truppe russe hanno nuovamente istituito i famigerati “campi di filtraggio”
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Bolzano, Göttingen, Istanbul, 18.11.1999

Questo venerdì mattina l’Associazione per i popoli minacciati (APM) ha consegnato alla presidenza dell’OSCE, riunita nel vertice di Istanbul, una lettera personale del presidente ceceno Aslan Maskhadow. Poco prima, collaboratori dell’OSCE avevano impedito a Zaid Abumuslimov, portavoce di Maskhadow, l’accesso alla conferenza per presunti motivi di sicurezza. Nella sua lettera all’OSCE Maskhadow parla di genocidio russo nei confronti del suo popolo, e invoca la comunità internazionale a fermare gli attacchi russi.

L’APM internazionale ha criticato aspramente l’OSCE che in questo vertice avrebbe tradito i propri elementari principi sui diritti umani e la democrazia. “I cosiddetti compromessi di Istanbul non sono un passo avanti, ma una specie di auto-inganno”, ha commentato Andreas Selmeci, portavoce dell’APM internazionale ad Istanbul. Per tutta la durata del vertice la Russia non avrebbe interrotto i bombardamenti contro la popolazione civile in Cecenia neanche per un momento. Le città Atschloi-Martan e Urus-Martan sono state quasi completamente distrutte da bombe e razzi russi, l’offensiva di giovedí scorso ha provocato decine di morti. Secondo informazioni dell’APM le truppe russe avrebbero nuovamente istituito a Mosdok ed in altri paesi lungo la frontira russo-cecena i famigerati “campi di filtraggio” in cui vengono imprigionati uomini dai 14 anni in sù. L’APM teme ora che si ripetano gli orrori del 1994/96, quando in questi campi centinaia di uomini vennero brutalmente torturati e uccisi.

La lettera del Presidente Maskhadow all'OSCE può essere richiesta in inglese a Göttingen al tel.  +49/551/ 49 90 628
 

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