Lettera aperta a
  • Massimo D'Alema, Presidente del Consiglio
  • Lamberto Dini, Ministro degli Esteri
L'OSCE deve impegnarsi per la pace in Cecenia e nel Daghestan
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Lussemburgo, Bolzano, Göttingen, 23 settembre 1999


Egregio Signor Presidente del Consiglio,
Egregio Signor Ministro!

In Cecenia la situazione va peggiorando di giorno in giorno. L'aeronautica militare russa effettua bombardamenti su città e villaggi ceceni seminando terrore e morte. Nelle recenti campagne aeree finora sono state uccise 125 persone e 250 sono state ferite. Le vittime degli attacchi russi sono principalmente - proprio come succedeva durante la guerra cecena - i civili e non i "terroristi" che il governo russo afferma di voler colpire.

Si tratta di una vera e propria guerra, non certo di una lotta al terrorismo. Il presidente ceceno Aslan Maskhadov aveva proposto a Mosca la collaborazione per la lotta al terrorismo, proposta che il Governo russo non ha voluto accettare. Al contrario Mosca ha avviato una martellante campagna diffamatoria contro i Ceceni per preparare l'opinione pubblica ad una nuova guerra questa piccola repubblica, socialmente ed economicamente ancora in uno stato disastroso a causa della ultima guerra (1994-1996). In Russia è inoltre caccia aperta delle forze di polizia contro i Ceceni - a Mosca nella settimana scorsa ne sono stati arrestati ben 400, ma ci sono fonti che parlano di 1000 arresti.
Un regolamento della OSCE, concordato proprio a Mosca nel 1991, basandosi sull'argomento che i diritti umani non possono essere una questione interna, consente l'invio di osservatori OSCE in uno stato anche contro la volontà del suo governo, a patto che sei governi appartenenti all'OSCE esprimano questa volontà.

Facciamo appello a Lei ed alla Sua responsabilità civile e democratica, ricordando anche le Sue dichiarazioni per l'intervento nel Kosovo, affinché sia inviata in Cecenia una commissione OSCE.

Fiduciosi nella coerenza della Sua politica Le inviamo i nostri

Distinti saluti - Tilman Zülch
 

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