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Etiopia: circa 80 studenti uccisi dalle forze di sicurezza durante dimostrazioni

Chiediamo alle Nazioni Unite indagini indipendenti sulle violenze agli Oromo in Etiopia

Bolzano, Göttingen, 7 maggio 2014

Paesaggio in Etiopia. Foto: Stefan Gara/flickr. Paesaggio in Etiopia. Foto: Stefan Gara/flickr.

L'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) si è appellata all'Alto Commissario per i Rifugiati delle Nazioni Unite Navi Pillay chiedendole di inviare quanto prima una commissione indipendente in Etiopia che indaghi sulla violenta repressione delle proteste degli studenti Oromo nel paese. Secondo i dati raccolti dall'APM dai primi di aprile ad oggi almeno 80 studenti sono stati uccisi dalle forze di sicurezza in nove diverse città universitarie del paese. Solamente la scorsa settimana la violenta repressione di una protesta ha causato più di 50 morti, circa 300 feriti e almeno 2.000 arresti arbitrari di studenti.

Gli studenti protestavano contro una riforma territoriale che prevede l'espansione dei limiti della capitale Addis Abeba a danno dei contadini Oromo del vicino stato federale di Oromia. Secondo la riforma l'area coperta dalla capitale dovrebbe estendersi dagli attuali 54.000 ettari a 1,1 milioni di ettari e andrebbe quindi a spogliare della propria terra i contadini Oromo in un raggio di 120 km. Considerata la sproporzione dell'espansione prevista, decine di migliaia di piccoli contadini temono che la terra che da generazioni lavorano e che da' loro da mangiare venga assegnata ai molti nuovi progetti di investimento agrario voluti dal governo. Negli scorsi anni migliaia di contadini sono stati ridotti alla fame dal cosiddetto landgrabbing, ossia il furto di terre a favore di multinazionali e grandi investitori. In particolare nell'area che circonda la capitale Addis Abeba i contadini hanno dovuto lasciare la terra per fare posto a una miriade di piantagioni di rose destinate all'esportazione in Europa.

Il progressivo impoverimento di una larga fetta di popolazione ha fatto sì che anche le organizzazioni Oromo vicine al governo si siano ora espresse contrarie alla riforma territoriale. Gli Oromo costituiscono il maggiore gruppo etnico dell'Etiopia ma da decenni sono vittime di una costante discriminazione e di gravi violazioni dei diritti umani. Finora le proteste degli studenti Oromo contro la nuova riforma erano pacifiche ma la violentissima reazione delle forze dell'ordine rischia di innescare una pericolosa escalation di violenza. L'APM chiede che i responsabili delle violenze vengano indagati e che gli studenti arrestati arbitrariamente vengano immediatamente rilasciati.