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Emergenza fame in Africa orientale

Il governo dell'Eritrea nega la catastrofe provocata dalla carestia

Bolzano, Göttingen, 2 agosto 2011

Nomadi Samburu accendono un fuoco. Nomadi Samburu accendono un fuoco.

Estremamente preoccupata la situazione in cui versa la popolazione eritrea, l'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) si è appellata oggi al governo di Asmara affinché collabori con le organizzazioni umanitarie internazionali e permetta l'ingresso degli aiuti alimentari. L'APM parte dal presupposto che la situazione umanitaria in Eritrea non sia dissimile da quella in Somalia, Kenya e Etiopia e si chiede come mai, a differenza dei suoi vicini, l'Eritrea non abbia chiesto aiuto alla comunità internazionale.

Dalle immagini satellitari si può dedurre che l'Eritrea soffra una siccità simile a quella dei suoi vicini e anche i profughi eritrei che hanno raggiunto l'Etiopia e Gibuti parlano di una situazione drammatica. Nel solo mese di luglio e nonostante le frontiere ben protette tra i due paesi storicamente in conflitto, oltre 1.000 profughi eritrei hanno raggiunto l'Etiopia. L'Alto Commissariato per i Profughi delle Nazioni Unite (ACNUR) stima che entro la fine dell'anno almeno altri 20.000 Eritrei si rifugeranno in Etiopia.

Solamente giovedì scorso, 28 luglio, Yemane Ghebreab, stretto collaboratore del presidente eritreo Isaias Afewerki, aveva negato l'esistenza di un emergenza alimentare nel paese. "In questo momento in Eritrea non soffriamo la mancanza di alimenti", aveva detto Ghebreab, "l'anno scorso abbiamo avuto un raccolto da record. Inoltre abbiamo importato alimenti e creato buone scorte alimentari in modo da essere preparati per un'emergenza." L'APM però teme che i motivi per la mancata richiesta di aiuto siano di natura politica. La siccità ha conseguenze catastrofiche per i contadini e le popolazioni nomadi di tutta la regione e appare difficile che un paese povero come l'Eritrea possa affrontare da solo le difficoltà, per quanto adeguate siano le sue scorte. L'APM ricorda che un governo che per motivi politici affama e lascia morire di fame i propri cittadini, come succede p.es. in Corea del Nord, commette crimini contro l'umanità.

Circa un terzo dei cinque milioni di abitanti dell'Eritrea soffre da anni di malnutrizione e di fame. L'APM accusa il governo autocratico del paese di negare da anni l'emergenza per non dover dipendere dagli aiuti internazionali. Quando lo scorso 12 giugno ci fu un'eruzione del vulcano Nabro nella regione di Denkalia che provocò un terremoto, le autorità sostennero per una settimana che la catastrofe non aveva provocato feriti. Solo in un secondo momento le autorità ammisero che l'evento aveva causato 31 morti e che almeno 48.000 persone avevano dovuto essere evacuate e rifornite di aiuti umanitari.