In: Home > News > Mali: ministri dell'UE decidono a Parigi degli aiuti per il Mali. Solo il dialogo politico può portare a una pace duratura
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Bolzano, Göttingen, 15 novembre 2012
La crescente militarizzazione del Sahara minaccia i Tuareg in Niger. Foto: flickr_4Cheungs.
L'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) ha criticato la
missione europea diretta alla formazione di soldati in Mali come
una misura miope. Secondo l'APM, senza una riforma complessiva
dell'esercito e di tutto il settore della sicurezza del Mali e
senza una chiara linea politica di un governo riconosciuto da
tutti la missione non potrà che fallire. Infatti in Mali
non è solamente l'esercito a essere mal addestrato,
demotivato e diviso internamente, ma anche la classe politica
è talmente divisa da poter difficilmente avviare un
dialogo politico serio e credibile con i ribelli Tuareg e le
altre minoranze emarginate nelle regioni settentrionali del
paese. Un intervento militare non accompagnato da trattative
serie potrà tutt'al più essere un colpo contro
qualche gruppo islamico ma certo non porterà a una pace
duratura nella regione.
I ministri degli esteri e della difesa di Germania, Francia,
Polonia, Italia e Spagna si trovano oggi per decidere le
modalità di un programma di formazione per militari del
Mali tenuto da esperti militari europei. In questo modo l'Europa
vuole sostenere l'esercito del paese nella riconquista del Mali
settentrionale, attualmente sotto il controllo di gruppi islamici
radicali. La critica dell'APM riguarda anche il fatto che, pur
limitandosi a questo tipo di intervento, risultano comunque
tuttora poco chiare le finalità dell'intervento militare
per il quale i militari dovrebbero essere addestrati. In
particolare non si capisce se l'intervento si prefigge di
cacciare i combattenti dei gruppi islamici radicali solo dalle
città per dare l'impressione che l'esercito abbia ripreso
il controllo del paese oppure se il fine è quello di
eliminare definitivamente i gruppi islamici radicali. Per il
supporto militare europeo mancano infine sia un piano finanziario
sia una programmazione dei tempi.
I paesi europei chiedono nuove elezioni in Mali in modo da avere
un interlocutore legittimo per delle trattative politiche che
possano portare alla soluzione del conflitto. I maggiori
esponenti politici del paese sembrano però mancare della
volontà politica per affrontare e risolvere le vere
ragioni del conflitto in corso. Indipendentemente da chi possa
essere l'interlocutore ufficiale, l'Europa deve insistere sul
fatto che venga intrapreso un dialogo serio con i Tuareg e le
altre minoranze della regione.
L'APM vuole infine ricordare il destino di circa 500.000 profughi
del Nord del Mali che dipendono completamente dagli aiuti
umanitari e che hanno urgentemente bisogno di maggiori aiuti. La
comunità internazionale finora ha messo a disposizione
solo il 49% dei circa 214 milioni di dollari USA necessari ai
primi aiuti. L'intervento militare e la missione estera
pianificata dall'Europa certamente avranno costi esorbitanti,
mentre restano sempre troppo bassi i mezzi finanziari messi a
disposizione per gli aiuti umanitari.
Vedi anche in gfbv.it:
www.gfbv.it/2c-stampa/2012/121107it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2012/120322it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2012/120319it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2012/120306it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2012/120211it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2012/120206it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2012/120203it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2012/120120it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2011/111116it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110524it.html
| www.gfbv.it/3dossier/ind-voelker/sud2010-it.html#r13
| www.gfbv.it/3dossier/masiri/masiri.html
| www.gfbv.it/3dossier/popoli/pop1.html
in www: http://it.wikipedia.org/wiki/Tuareg
| http://it.wikipedia.org/wiki/Niger
| http://it.wikipedia.org/wiki/Mali
| www.temoust.org