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BENIN CITY

TRATTA, PROSTITUZIONE E INSERIMENTO SOCIALE DELLE RAGAZZE DI BENIN CITY IN ITALIA

Di Claudio Magnabosco

13 aprile 2004

Il libro 'AKARA-OGUN E LA RAGAZZA DI BENIN CITY', 2002

Una inchiesta sulle condizioni di vita delle ragazze nigeriane in Italia ha coinvolto 150 clienti/amici, 34 ragazze/prostituite e 12 volontari sparsi in tutta Italia.

La realtà è diversa e più grave di quella raffigurata da ministeri, organizzazioni internazionali, forze dell'ordine, associazioni di volontariato e media.

Continuano ad arrivare in Italia giovani clandestine nigeriane; non provengono più dalle zone urbanizzate, ma da quelle interne, dove le notizie sulla tratta sono meno diffuse; è - cioè - cambiata la strategia di reclutamento delle ragazze. Le ragazze non confidano a nessuno le modalità del loro viaggio di arrivo in Italia, ma sicuramente non sono finiti i viaggi della disperazione compiuti attraversando il deserto, disseminato di sofferenze e di morte. Le maman sono coadiuvate da sempre più numerosi ragazzi africani, presunti amici/fratelli/fidanzati delle ragazze; questi, in realtà, le sfruttano e le controllano, ricorrendo ad un inganno affettivo fino ad oggi per lo più sconosciuto nell'ambiente africano, ma utilizzato dal racket dell'Est europeo; è - cioè - cambiata la strategia di controllo delle ragazze.

Si nota una commistione malavitosa tra i racket est-europeo, africano ed italiano; che albanesi e rumeni controllino ragazze africane è, tuttavia, un fatto sorprendente e se solo occasionale, presto i racket si scontreranno per il controllo del mercato; è cambiato - cioè - il racket e le ragazze sono sempre più spesso vendute. Senza un accompagnamento dopo la denuncia, il percorso comunitario, l'acquisizione di documenti e l'avvio al lavoro, quando le ragazze si trovano in difficoltà tornano a prostituirsi; le misure di reinserimento - quindi - non sono efficaci. Anche le coppie (cliente/ragazza) regolarizzate trovano difficoltà per la casa (saltano i contratti di affitto) e per il lavoro; gli uomini rischiano di perdere i figli nati dal precedente matrimonio perchè la loro relazione con una africana viene stigmatizzata moralmente dai familiari; il contesto sociale - quindi - è ancora impregnato di razzismo. I media accentuano il loro interesse strumentale per i clienti e per le prostitute, più che per ascoltarne voce-esigenze e proposte, per trarne testimonianze crude e lacrimevoli, spettacolarizzando parodisticamente i problemi e rinunciando a fare vera informazione.

La maggior parte delle ragazze non si prostituisce più in strada, ma in appartamenti: nei condomini più decorosi, le proteste degli inquilini sono mitigate dalla pietà verso le ragazze e dal timore di ritorsioni esplicitamente minacciate da chi le controlla. Aumenta tra i clienti il numero degli extracomunitari che hanno minori disponibilità economiche e considerano le ragazze soltanto come oggetti; anche molti clienti italiani sono privi di scrupoli, ma almeno alcuni di loro diventano risorsa positiva per le ragazze; è cambiata, quindi, la tipologia dei clienti e l'atteggiamento delle autorità è tollerante, poiché considera la disponibilità di prostitute per gli stranieri come un calmiere.

La clientela italiana è costituita da un numero sempre maggiore di approfittatori che potendo offrire alle ragazze lavoro occasionale, abitazione, prestiti, cibo, ecc. esigono in cambio prestazioni sessuali e denaro; è aumentato - cioè - il numero degli sfruttatori delle ragazze. Cresce il numero degli esercizi commerciali gestiti da stranieri che offrono alle ragazze lavoro temporaneo, documenti veri e falsi, prestiti, contatti con nuovi clienti, casa; le ragazze pagano con prestazioni sessuali, consegnano i documenti (che vengono clonati e riciclati), effettuano commissioni (anche consegne di droga attraverso imprudenti clienti/amici); sono - cioè - aumentati i vincoli della clandestinità delle ragazze.

Con meno numerosi e meno generosi clienti e più oneri per sopravvivere, molte ragazze si spostano in diverse località italiane ed estere alla inutile ricerca di piazze redditizie; dopo poche settimane tentano di tornare in Italia; prive di documenti e di soldi, ricorrono agli amici/clienti italiani o contraggono nuovi debiti legandosi a nuovi sfruttatori. Sono più di 100 le ragazze africane assassinate in Italia in 2 anni. Le vittime di violenze che hanno fatto ricorso a strutture sanitarie pubbliche sono molte; più numerose quelle che, per paura, non si sono fatte curare; cresce il numero delle ospiti di servizi di psichiatria. Si stanno moltiplicando le iniziative ed i progetti rivolti ai clienti; la più interessante è il sito www.chisei.org, attivato a Roma.

Questi i dati; una seconda parte dell'inchiesta, dedicata alle opinioni ed alle idee delle ragazze e dei loro amici, è in fase di elaborazione.

Progetto "La ragazza di Benin City", Claudio Magnabosco (claudio.magnabosco@tiscali.it), Via Parigi 80, 11100 Aosta, cell. 340.7718024

Il Progetto la ragazza di Benin City è nato dalle risposte al mio romanzo-verità "Akara-Ogun e la ragazza di Benin City" (Quale Cultura-Jaca Book, 2002, esaurito in libreria e scaricabile gratuitamente dal sito internet www.inafrica.it): i lettori han fatto rete, entrando nel vivo delle problematiche della tratta, dando voce alle ragazze/prostituite ed ai loro clienti/amici. I gruppi di auto-mutuo per clienti e per vittime della tratta attivati dal Progetto, si fondano sull'anonimato e sulla riservatezza, principi e regole dei quali sono personalmente garante. Voce del Progetto ne sono i documenti; mio compito è dar visibilità globale al Progetto (esperienze personali /libro/progetto/gruppi di auto mutuo aiuto), avendo cura che non sia riduttivamente strumentalizzato. La pièce teatrale "Isoke" del Teatro Incerto di Udine, ispirata dal romanzo, ha avuto successo e può esser rappresentata ovunque venga richiesta. Prosegue la ricerca di canzoni e poesie dedicate alle ragazze africane, in vista di una pubblicazione. "Clienti anonimi-clienti anomali" è il titolo del saggio/strumento di lavoro di un ciclo di incontri in tutta Italia, in corso di preparazione, volti ad attivare nuovi gruppi di auto-mutuo aiuto. E' in stampa il romanzo "Tre notti con Akara-Ogun", epilogo del precedente romanzo, introspezione sulle implicazioni del voodoo e sulle problematiche affettive. Il sito www.inafrica.it pubblica in saggio di Antonio G. dal titolo Il papagiro, che può essere anche questo scaricato gratuitamente. Il 9 maggio 2004 si terrà a Torino (Fiera del Libro) la premiazione della terza edizione del Premio Progetto la ragazza di Benin City.


Il libro 'AKARA-OGUN E LA RAGAZZA DI BENIN CITY', 2002Vedi anche di Claudio Magnabosco:
Comunicato stampa dell'APM
Akara-Ogun e la ragazza di Benin City, romanzo
"La ragazza di Benin City", Il Progetto legato al romanzo
Decine di africane sono state assassinate in Italia. Le altre Amina: ogni giorno le africane sono "lapidate" in Italia
"Sono nessuno o sono una nazione", su evolutionbook.com, versione .rtf zip 55KB
Identità nazionale e minoranze nello Stato italiano
Indipendentismo sostenibile, Nazione inclusiva, moltiplicatore. Tre teorie tra storia del federalismo e attualità del dibattito sul micronazionalismo
Celtismo, New Age, Sindacalismo: Tre problematiche a confronto con l'idea di nazione e con il rischio di fascistizzazione delle nazionalità
Nazioni senza Stato e diritti collettivi
Per una storia della Valle d'Aosta dal 1945 al 2000
Il '68 (e dintorni ...) in Valle d'Aosta
Le chemin du S.A.V.T. 1952-2002
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