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Tratta e prostituzione

Premio Progetto la ragazza di Benin City

Di Claudio Magnabosco

8 maggio 2005

INDICE

Premio Progetto la ragazza di Benin City | Tratta e prostituzione: "Da uomo a uomo da cliente a cliente ..." | PAGINE SCELTE DAL LIBRO "DA UOMO A UOMO, DA CLIENTE A CLIENTE ..." | LETTERA APERTA AI CLIENTI ED AGLI AMICI DELLE RAGAZZE NIGERIANE VITTIME DELLA TRATTA | Da uomo a uomo - da cliente a cliente | Prostituzione - Popoli minacciati

Il libro 'AKARA-OGUN E LA RAGAZZA DI BENIN CITY', 2002Domenica 8 maggio 2005, alle ore 16.00, nell'ambito della Fiera del Libro di Torino avverrà la consegna del Premio Progetto la ragazza di Benin City che rafforza la rete di sostegno delle giovani africane vittime della tratta, avviene domenica 8 maggio, alle ore 16,00, a Torino, presso la Fiera del Libro di Torino - Lingotto, stand della Regione Autonoma Valle d'Aosta - Padiglione 2 /L 23-24

PREMIO PROGETTO LA RAGAZZA DI BENIN CITY ..:: su ::..

Per il 2005 saranno attribuiti quattro premi:

Questi i premiati delle edizioni precedenti:

Tratta e prostituzione: "Da uomo a uomo da cliente a cliente ..." ..:: su ::..

"Se sei l'amico, il fratello, il 'padre', il fidanzato, il cliente di una ragazza di Benin City, di una vittima della tratta, di una ragazza africana clandestina in Italia, contattaci..." questa potrebbe essere la sintesi dell'impegno portato avanti dal Progetto la ragazza di Benin City, una rete di clienti e di vittime della tratta, attiva da tre anni.

Un libro ne documenta, le iniziative e racconta la storia dei 200 amici e delle 40 ragazze che stanno nella rete, 200 clienti/amici e 40 prostitute/prostituite, anche se queste definizioni sono crude e dure e non rendono giustizia a persone che hanno profuso sforzi e sacrifici per costruirsi una vita migliore; il libro è firmato da cinque amici e da due giornaliste di prestigio, Anais Ginori di Repubblica e Laura Maragnani di Panorama, che lo arricchiscono con il loro apporto.

Un non/libro, in verità, perché non è distribuito nelle librerie, ma è edito on line: può essere scaricato gratuitamente da due siti Internet e sarà distribuito nella forma cartacea in occasione di convegni ed eventi particolari...non si tratta, quindi, di una pubblicazione commerciale, ma di una opera che si trasforma in strumento di lavoro per quanti desiderino impegnarsi contro la tratta e potenziare la rete dei clienti e delle ragazze.

La versione on line può essere scaricata dai siti www.inafrica.it e www.chisei.org; la versione cartacea può essere richiesta agli autori all'indirizzo cmeac@tiscali.it. Gli autori sono Claudio Magnabosco (Valle d'Aosta), Guido Martano (Piemonte), Guido Parodi (Liguria), Mario Visentin (Veneto), Alessandro Delcanale (Emilia-Romagna), Antonio Giaconia (Sicilia), Gianni Celestini (Lazio e Campania).

Un ampio supporto divulgativo è assicurato dal sito della Associazione per i Popoli Minacciati www.gfbv.it.

Gli amici che ringraziamo nel libro sono Giuseppe di Torino, Stefano di Verona, Daniele di Roma, Giancarlo di Torino, Leo di Milano, Angelo di Roma e, in particolare, Luca di Lucca; il quale ha svolto un grandissimo lavoro di raccordo e di sostegno del Progetto; conobbe una giovane nigeriana e fece clamore con i media, le autorità e le istituzioni, chiedendo azioni concrete a sostegno delle ragazze. Non fu e non è diventato un cliente, ma il suo entusiasmo ci ha insegnato molto e, soprattutto ci ha dato sostegno.

PAGINE SCELTE DAL LIBRO "DA UOMO A UOMO, DA CLIENTE A CLIENTE ..." ..:: su ::..

FAR RETE PER LE RAGAZZE DI BENIN CITY

Siamo un'associazione non strutturata, composta da amici delle ragazze di Benin City. Amici e anche di più: alcuni di noi si sentono fratelli, altri padri, altri amano una di queste ragazze e alcuni sono sinceramente ricambiati. Non siamo sempre stati tali. Per la maggior parte di noi l'esperienza che stiamo portando avanti a sostegno delle ragazze di Benin City è partita da un incontro casuale. Siamo stati clienti e alcuni di noi sono ancora tali. Avevamo la necessità di incontrare altre persone che avessero vissuto la stessa esperienza, ma ce ne mancava del tutto la possibilità, fino a quando è uscito un libro, il romanzo di Claudio Magnabosco "Akara-Ogun e la ragazza di Benin City", edito nel 2002 da Quale Cultura-Jaca Book, che raccontava una storia del tutto simile a quella che tutti noi avevamo vissuto o stavamo vivendo. Lo abbiamo cercato, ci siamo cercati, ci siamo incontrati, spinti e motivati a far qualcosa di più del promuovere il suo libro; così è nato il Progetto la ragazza di Benin City, teso ad ottimizzare l'impegno di ciascuno e di tutti.

Tutti ci chiedevano che cosa potevamo concretamente fare per aiutare una ragazza che ci stava a cuore e, in generale, tutte le ragazze che condividevano la sua stessa condizione. Quante volte i nostri tentativi erano stati maldestri, quante volte non avevamo capito cosa fosse giusto e utile fare, quante volte ci siamo sentiti soli di fronte ad un impegno che ci appariva troppo grande e che portavamo avanti quasi clandestinamente, perché non ci era possibile proclamarlo pubblicamente o non avevamo il coraggio di farlo individualmente. Non era solo la vergogna a fermarci, anzi per alcuni di noi questa non sussiste affatto; e non era solo il cosiddetto perbenismo che ci avrebbe potuto rendere simili ad altri clienti, quelli che frequentano delle prostitute, ma in pubblico esprimono disgusto per il fenomeno della prostituzione. Molti di noi sono sposati e hanno figli; e quando siamo separati ed abbiamo dei figli con i quali i rapporti sono difficili proprio per via della separazione, temiamo che la nostra frequentazione con una ragazza possa non solo esser oggetto di riprovazione, ma addirittura di complicazioni legali e giuridiche, tali da farci perdere il rapporto con i figli. Alcuni di noi non sono sereni, non erano affatto sereni prima di entrare in rete. Avevamo problemi nella gestione della nostra sessualità, nel nostro rapportarci con un universo femminile che non capiamo e che ci spaventa, altri fra noi hanno mostrato di avere addirittura una sorta di dipendenza da una tipologia di comportamento sessuale... fuori dalle righe.

Altri, più banalmente (ma quant'è dura ammetterlo), cercavano l'occasione di poter avere rapporti con una ragazza giovane e bella, attrattiva del tutto normale, ma molto più pregnante se dall'altra parte c'è un uomo di mezza età che fatica ad accettare l'invecchiamento. Appena dopo il contatto con Claudio sono cominciati i nostri primi incontri e ci siamo resi conto che le organizzazioni sociali, le associazioni del numero verde contro la tratta, il mondo del volontariato, le istituzioni stesse e perfino le forze dell'ordine, stavano parlando di noi .... Ci siamo resi conto che non volevamo esser giudicati e che, anzi, proprio il nostro comportamento per molti criticabile e moralmente discutibile, poteva renderci preziosi operatori a favore delle ragazze vittime della tratta. I nostri incontri si sono fatti più frequenti, abbiamo discusso dei nostri problemi per renderci più sereni nel proporci in una relazione di aiuto per una ragazza, per le ragazze. Abbiamo acquisito sicurezza e coerenza e spesso abbiamo constatato che questo era positivamente percepito dalle ragazze. All'inizio eravamo una decina poi Claudio ha cominciato ad illustrare la nostra esperienza partecipando a programmi televisivi e radiofonici, mentre giornali e riviste parlavano abbastanza diffusamente di noi. Abbiamo creduto fosse giunto il momento che si smettesse di parlare di noi, decidendo di essere noi stessi a farlo. Ed abbiamo tentato in tutti i modi di far parlare le ragazze, per evitare che - di nuovo - si parlasse di loro senza dar mai loro davvero voce. Non ci siamo organizzati, non abbiamo fatto ricorso a finanziamenti, ci siamo - come si dice - autofinanziati - per poterci incontrare nelle diverse località italiane: a Torino, Milano e Genova abbiamo perfino distribuito volantini agli uomini che andavano a cercare per strada delle ragazze e con questi abbiamo cercato un dialogo "da uomo a uomo - da cliente a cliente".

Quando ci siamo accorti che non esistevano in Italia e forse nemmeno in Europa esperienze simili alla nostra, abbiamo capito che avevamo una responsabilità in più. Abbiamo deciso di conquistare una nuova visibilità, di proporci ad altri amici, di fare non solo "rete", ma "massa". Se è vero, come dicono talune stime, che circa nove milioni di italiani frequentano delle prostitute, mentre sappiamo che molti di questi clienti sono troppo perbenisti o troppo bestie per poter capire il nostro appello, ci è anche chiaro che molti uomini possono aver bisogno di conoscere una esperienza come la nostra. Molti possono far qualcosa di più di quel che si propongono di fare da soli a favore di una ragazza, spesso finendo ingannati e delusi perché anche nell'aiutare una persona bisogna essere credibili: in quella assurda "normalità" di fondo che caratterizza l'esperienza di vita delle ragazze che si prostituiscono e che sono vittime della tratta, ingannare un cliente non è troppo immorale e prima di considerare un ex cliente in una dimensione diversa ce ne passa. Noi abbiamo deciso di far rete per le ragazze di Benin City, un modo per identificare una problematica nel problema più ampio, non certo per circoscriverlo, ma perché non possiamo essere un gruppo che si fa carico di tutto, ma possiamo riconoscere in quella totalità una componente rilevante: la condizione delle africane e delle nigeriane, in particolare.

LETTERA APERTA AI CLIENTI ED AGLI AMICI DELLE RAGAZZE NIGERIANE VITTIME DELLA TRATTA ..:: su ::..

Molte ragazze nigeriane vivono clandestinamente in Italia e sono vittime della tratta. Tu conosci il problema e ti poni degli interrogativi. Noi siamo un gruppo di persone che, come te, hanno conosciuto il problema e si sono poste degli interrogativi. Abbiamo cercato risposte insieme. Ed abbiamo capito che ciascuno di noi può far qualcosa di utile per queste ragazze ed insieme a queste ragazze, se insieme impariamo ad andare oltre i nostri bisogni, i nostri problemi, le nostre difficoltà, oltre le ragioni che ci hanno spinti - appunto - a conoscere il problema, diventando clienti e amici di queste ragazze. Siamo un'associazione di persone attive con gruppi di auto-mutuo aiuto, proprio per andare oltre. Non è stato è non facile mettere insieme clienti ed amici delle ragazze... Siamo anche andati in alcune strade italiane a distribuire volantini ad altri uomini, parlando loro "da uomo a uomo - da cliente a cliente".

Funziona! Funzionerebbe anche meglio se fossimo più numerosi e se oltre che a rivolgerci al numero verde, oltre che a sostenere economicamente ed affettivamente le ragazze, oltre che impegnarci in qualche modo (spesso disordinato e confuso e, per questo, spesso ricco di delusioni), uscissimo anche noi dalla clandestinità e diventassimo un soggetto attivo contro la tratta. Non stiamo chiedendo a nessuno di mettersi in piazza, ma proponiamo a tutti i clienti ed amici delle ragazze di non rimanere nell'anonimato, di fidarsi - se non di altri - almeno di coloro che, come noi, hanno scelto di affrontare di petto il problema, dandosi uno strumento operativo: il Progetto la ragazza di Benin City. Vorremmo conoscere e mettere in rete altri amici per poterci aiutare reciprocamente ad aiutare le ragazze. I mutamenti in atto nel fenomeno della prostituzione, anche in conseguenza della nuova legislazione, fanno sì che le ragazze non siano più facilmente avvicinabili da operatori laici e religiosi, da tutori dell'ordine ed operatori delle diverse istituzioni; solo i clienti e gli amici possono mantenere un collegamento diretto con le ragazze e questo è un ruolo rispetto al quale non possiamo venir meno.

Contattaci, ma non aspettarti un'organizzazione strutturata e ricca: siamo dei volontari, assolutamente liberi e svincolati da tutte le organizzazioni ed associazioni operanti, pronti a collaborare solo con quelle che non intendono criminalizzarci e non ci voglio testimoni pentiti. Tutto sommato ci interessa assai poco il problema della prostituzione, ma ci interessa il problema della tratta e se per affrontarlo dobbiamo mostraci capaci e propositivi anche rispetto alla prostituzione o rispetto alle problematiche della affettività e della gestione della sessualità, o rispetto alle difficoltà che nascono dall'aver a che fare con ragazze di cultura profondamente diversa dalla nostra, lo faremo, lo facciamo.

Da uomo a uomo - da cliente a cliente ..:: su ::..

Volantino distribuito ai clienti sulle strade dove vanno a cercare le ragazze

Ce ne stiamo qui, nel buio dove tu stai cercando una ragazza, ad aspettarti, a metterti in mano questo volantino, a parlarti se accetterai di parlare con noi... In questo stesso angolo di strada altre volte si sono fermati dei preti e ti sei detto "che rompipalle" ammettendo, comunque, che stavano facendo il loro lavoro e sperando lo facessero in fretta. Ogni tanto quei preti sono riusciti a convincere qualche ragazza a non restare sulla strada, a cambiar vita.

In questo stesso angolo di strada altre volte è passata la Polizia e tu stesso, o altri come te e come noi, hai girato al largo, aspettando che se ne andasse ... Ogni tanto quella Polizia porta via le ragazze e le rispedisce in Africa, perché sono clandestine. Da uomo a uomo - da cliente a cliente vorremmo parlare con te. Noi abbiamo scoperto che molte di queste ragazze, le nigeriane in particolare, non vorrebbero affatto essere qui, ma sono costrette con la violenza fisica, con pressioni psicologiche, talora con la morte, a venir qui per raccattare quattro soldi da quelli come te e come noi. Noi abbiamo deciso che era il momento di dire basta. Tu hai i tuoi problemi o forse non ne vuoi, forse non te li poni. Ti chiediamo però di non esser più complice della condizione di schiavitù di molte ragazze, di non esserci anche tu fra quelli che le sfruttano.

Da uomo a uomo - da cliente a cliente, senza voler far nessun discorso sulla prostituzione, senza voler giudicare nessuno, ci poniamo solo questo obiettivo: non alimentare la schiavitù. Scusa se ti abbiamo infastidito, scusa se tu cercavi "soltanto" una ragazza e noi veniamo qui a metterti in testa dei dubbi, dei sensi di colpa ... Crediamo tu sappia che stanno arrivando in Italia delle ragazze sempre più giovani, addirittura delle bambine ... nessuno può credere abbiano scelto liberamente di venire qui, pronte e disponibili a salire sulla tua automobile ...

Se vuoi parlarne chiamaci, scrivici o fermati adesso: davanti ad una birra, passeremo una serata normale a chiederci come renderla normale alle schiave. Da uomo a uomo - da cliente a cliente.

Prostituzione - Popoli minacciati ..:: su ::..

Che cosa ci fa uno studio sulla prostituzione nella pagine dedicate ai popoli minacciati? Apparentemente nulla, se non creare una sorta di fastidio ad un lettore che, a tutta prima, rilevi un'apparente contraddizione. La spiegazione, invece, è semplice: affrontando le problematiche dei diritti dell'uomo e dei diritti dei popoli, non è assolutamente possibile fare a meno di affrontare la drammatica questione delle cosiddette "nuove schiavitù".

La triste, insopportabile questione della riduzione in schiavitù non si è affatto conclusa con la liberazione dei neri d'America a seguito della guerra di secessione, ammesso e non concesso che questa ne sia stata davvero la conclusione, poiché sappiamo bene quanto lunga e difficile è stata ed è la battaglia degli afro negli States. Una delle forme di queste nuove schiavitù è, indubbiamente, la riduzione in schiavitù al fine delo sfruttamento sessuale, l'apsetto che in Italia possiamo conoscere direttamente: tra le vittime di questa nuova schiavitù ci sono, infatti, migliaia di giovani africane che raggiungono l'Europa e l'Italia, attratte dal miraggio di una vita agiata e felice e poi buttate in strada a prostituirsi.

Certo la realtà è più complessa e le vittime, talora, sono parzialmente consapevoli, fin dall'inizio della loro avventura, di quale sarà la loro...strada. Ciò non toglie che ogni volta che una persona o un popolo sono costretti ad accettare condizioni e/scelte che non possono rifiutare, non avendo alternative o essendo ingannati, parlare di scelte libere è errato. Da sempre mi trovo a compendiare il mio impegno personale sulle tematiche dei diritti dell'uomo e dei popoli, con la lotta contro lo sfruttamento degli esseri umani e contro la loro riduzione in schiavitù.

Approfondendo in tal senso la lettura dei fenomeni, giungo ad affermare la necessità di lottare contro ogni forma di dipendenza, indotta da stili di vita che si affermano nei paesi sviluppati, sfruttando i più deboli e i più poveri, popoli e uomini del terzo mondo. Per una singolare coincidenza di eventi, mi sono ritrovato a fare i conti con la tratta delle schiave nigeriane e, quindi, a diventare uno specialista della materia. Così approfondisco questioni e tematiche che, ospitate nelle mie pagine del sito, possono apparire estranee ai suoi contenuti, ma non lo sono affatto.

Sarebbe troppo facile e sbagliato limitarci a considerare che i diritti dei popoli siano soltanto diritti linguistici, o soltanto questioni legate al diritto alla autodeterminazione; c'è - in realtà - attorno alla questione dei popoli negati e dei popoli minacciati, tutta una drammatica realtà di sfruttamento molto più profonda. Interi popoli sono ridotti in povertà ed in schiavitù dalle logiche globali, solo al fine di poterne sfruttare le enormi risorse: il petrolio oggi, l'acqua domani, ecc. ecc. E intere masse umane sfuggono la povertà, le malattie, le guerre per cercare fortuna proprio là dove paiono essersi affermati modelli di libertà e di felicità assoluti.

Approfondendo le questioni della schiavitù, delle nuove schiavitù e della tratta, in realtà non faccio altro che spalancare una finestra sulla realtà più vicina a noi, offrendo una lettura forte degli strumenti attraverso i quali i diritti dei popoli e degli uomini vengono negati e cancellati. Le vittime della tratta provengono da aree africane molto ricche di cultura, di storia, di tradizioni, di valori ... e di risorse. Popoli minacciati, popoli venduti, popoli prostituiti. Popoli con lingue che scompaiono perché servono solo a descrivere la povertà, la sottomissione, la morte, eppure lingue che sono servite per invocare Dio, per creare storia ed economia, per dar vita alle migrazioni da cui è scaturita la diversità dell'intero ed unico genere umano sparso sulla terra.

Per questo i miei scritti sulla tratta stanno bene in questo sito, insieme agli altri sulle lingue, e sono grato a chi, gestendolo, lo ha sempre capito, come sono grato a chi ha sempre consultato le mie pagine, mai negandomi generosi incoraggiamenti.

Claudio Magnabosco


Il libro 'AKARA-OGUN E LA RAGAZZA DI BENIN CITY', 2002Vedi anche di Claudio Magnabosco:
>> Comunicato stampa dell'APM
>> Akara-Ogun e la ragazza di Benin City, romanzo
>> "La ragazza di Benin City", Il Progetto legato al romanzo
>> Decine di africane sono state assassinate in Italia. Le altre Amina: ogni giorno le africane sono "lapidate" in Italia
>> "Sono nessuno o sono una nazione", su evolutionbook.com, [versione .rtf zip 55KB]
>> Identità nazionale e minoranze nello Stato italiano
>> Indipendentismo sostenibile, Nazione inclusiva, moltiplicatore. Tre teorie tra storia del federalismo e attualità del dibattito sul micronazionalismo
>> Celtismo, New Age, Sindacalismo: Tre problematiche a confronto con l'idea di nazione e con il rischio di fascistizzazione delle nazionalità
>> Nazioni senza Stato e diritti collettivi
>> Per una storia della Valle d'Aosta dal 1945 al 2000
>> Il '68 (e dintorni ...) in Valle d'Aosta
>> Le chemin du S.A.V.T. 1952-2002
www: Appello di Femmis | Comunità di Sant'egidio | www.nuoveschiavitu.it | www.inafrica.it

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