Turchia - EU - Kurdistan

Nessuna trattativa per l'ingresso nell'UE senza un'amnistia per i 5.600 prigionieri politici kurdi in Turchia!

Senza un'amnistia per i 5.600 prigionieri politici kurdi, l'Unione europea non deve fissare i termini per l'inizio delle trattative per l'ingresso della Turchia nell'UE. É questa la richiesta che l'Associazione per i Popoli Minacciati rivolge ai capi di stato e di governo dei paesi dell'Unione Europea. Dopo 20 anni di guerra civile, la costruzione di uno stato democratico turco può riuscire solamente se il governo di Ankara pone termine alla persecuzione del popolo kurdo che dura ormai da 80 anni. La liberazione dei prigionieri politici, tra cui la parlamentare kurda Leyla Zana, è per i kurdi, che costituiscono un quarto della popolazione della Turchia, condizione primaria per una pace durevole. L'APM si appella all'UE affinché contribuisca alla normalizzazione dei rapporti tra Turchi e Kurdi, e affinché anche la Turchia adotti le linee guida europee per il trattamento delle minoranze etniche.

Giovedì avrà inizio a Copenaghen il vertice dell'UE, nel quale verrà confermato l' allargamento dell'Unione a 10 nuovi stati membri dell'Europa centrorientale; inoltre verranno discussi gli ulteriori passi che la Turchia dovrà fare per poter entrare anch'essa nell'UE.

La tradizionale azione natalizia dell'APM in Germania, sarà improntata quest'anno alla riconciliazione e alla riparazione per i 2,5 milioni di profughi kurdi in Turchia. Il 18 dicembre in 27 città e comuni tedeschi saranno consegnati a sindaci e consiglieri delle proposte da girare al governo federale perché sostenga la ricostruzione dei 3.428 villaggi kurdi distrutti nel sudest della Turchia.