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Iraq: la nuova legge elettorale penalizza le minoranze

Cristiani Assiro-caldei e Yezidi minacciano il boicottaggio delle elezioni e l'annessione al Kurdistan iracheno

Bolzano, Göttingen, 7 novembre 2008

Vedove kurde della Valle di Barzan - Foto: F. Memisevic. Vedove kurde della Valle di Barzan - Foto: F. Memisevic.

Dopo la mancata approvazione di un'adeguata quota proporzionale nella nuova legge elettorale per le minoranze dell'Iraq da parte dei parlamentari arabi, i rappresentanti degli Assiro-Caldei cristiani, degli Yezidi kurdi e degli Shabak ora minacciano il boicottaggio elettorale e l'annessione dei loro territori nella provincia di Mosul/Ninive alla regione autonoma del Kurdistan iracheno. Durante la votazione del parlamento a Baghdad sulla nuova legge elettorale provinciale, la maggioranza dei parlamentari arabi ha respinto la proposta delle Nazioni Unite di fissare tre seggi per i rappresentanti cristiani e tre per i rappresentanti yezidi nel parlamento provinciale di Mosul. La Proposta è stata respinta con 106 voti su 150 rappresentanti dei gruppi etnici presenti; unici a sostenere la proposta dell'ONU sono stati i parlamentari dell'Alleanza kurda, i rappresentanti dei Comunisti e alcuni rappresentanti della frazione sciita Al-Sadr.

La provincia di Mosul/Ninive, che confina a nord, est e ovest con la regione autonoma del Kurdistan iracheno, è abitata principalmente da persone appartenenti a gruppi etnici minoritari. Nella piana di Ninive vivono quasi 200.000 dei circa 600.000 Assiro-Caldei-Aramei cristiani dell'Iraq, almeno 440.000 dei 500.000 Yezidi kurdi e circa 70.000 Shabak. I rappresentanti degli Shabak si riuniscono ormai quasi quotidianamente a Bahshiqa e minacciano l'annessione dei circa 70 villaggi shabak alla regione del Kurdistan iracheno. Nel frattempo il presidente iracheno Jalal Talabani ha annunciato che non firmerà alcuna legge che svantaggia Cristiani e altre minoranze.